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Arias

Eugenio Arias, il parrucchiere di Picasso.

Tolosa 1945. I membri del Comitato Centrale del Partito Comunista Spagnolo rendono omaggio ai combattenti della resistenza della macchia mediterranea. Tra questi, un gran numero di repubblicani in esilio, primi combattenti antifascisti. Riconosciamo visi familiari: Pablo Picasso, Dolores Ibárruri detto “La Pasionaria”, segretaria generale del Partito Comunista Spagnolo. A l’occasione della serata del suo 50° compleanno, presenta il pittore ad un altro spagnolo, Eugenio Arias, che aveva servito nel reggimento del leggendario Valentín González, detto “el Campesino”. È l’inizio di una grande amicizia tra l’artista più famoso del suo tempo e questo barbiere di Castiglia, attivista antifranchista rifugiato in Francia. Picasso e Arias non si sono incontrati di nuovo fino al 1948, a Vallauris, dove si sono istallati. Picasso lavora la ceramica nel laboratorio di Madoura, e Arias ha aperto il suo negozio di barbiere. I due uomini creano una profonda amicizia basata sull’amore per la Spagna, l’odio di Franco, la gioia di vivere e il piacere della corrida. Rimarranno legati fino alla morte del pittore nel 1973. Picasso offrirà all’uomo che è diventato il “suo” parrucchiere diverse opere: litografie firmate, ritratti diversi, piatti per la barba in ceramica specificamente realizzati per il salone di Eugenio e anche una scatola di legno per le forbici e i rasoi.

Si può ancora oggi scoprire tutti questi bei ricordi nel Museo “Picasso – Colección Eugenio Arias” creato da Eugenio nel suo villaggio natale spagnolo di Buitrago del Lozoya.

 

 

La sala Arias Picasso
ospita mostre di ceramica

Da vedere

 

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