Il Museo Magnelli
ALBERTO MAGNELLI (1888-1971)
Contemporaneo di Picasso, Alberto Magnelli (1888-1971) è un pittore fiorentino, pioniere dell’arte astratta. Durante la Seconda guerra mondiale, si rifugiò a Grasse dove abitò dal 1940 al 1970.
Il museo di Vallauris possiede una straordinaria collezione di opere dell’artista, che sono state riunite da Magnelli stesso in vita.
In effetti, desiderava che la sua collezione personale, che si diceva racchiudesse i cardini della sua opera, fosse conservata intatta in una città vicino a Grasse. Alla morte dell’artista, la vedova, Suzi Magnelli donò questa collezione al museo di Vallauris.
Da allora, altre donazioni sono venute ad arricchire questo lascito. Un percorso cronologico ritraccia l’itinerario di Alberto Magnelli, che passa dal semi-figurativo all’astratto puro attraverso un lavoro logico di semplificazione che consente di capire le varie fasi della sua evoluzione attraverso pitture, incisioni, collage.
Informazioni pratiche
Giorni e orari di apertura
Da settembre a giugno,
dalle ore 10.00 alle 12:15 e dalle 2:00 alle 5:00,
tutti i giorni tranne il martedì
Da luglio ad agosto,
dalle 10.00 alle 12:30 e dalle 2:00 alle 6.30,
tutti i giorni tranne il martedì
Chiusura eccezionale
1 gennaio, 1 maggio, 1 e 11 novembre, 25 dicembre 25 novembre
Tariffe
Collezione permanente: 6 €.
Aliquota ridotta: 3 €
Gratuito per i bambini sotto i 18 anni e la prima domenica del mese
Biglietti condivisi con il Museo Magnelli, Museo della Ceramica di Vallauris
Per saperne di più
Nel 1914, durante un viaggio a Parigi con Aldo Palazzeschi, conosce Max Jacob, Apollinaire, Picasso, Fernand Léger, Juan Gris, Alexander Archipenko e frequenta lo studio di Matisse. Dallo stesso anno la sua pittura assume uno stile sempre più astratto per arrivare nel 1915 a realizzare opere completamente astratte.
Nel 1918 realizza le “esplosioni liriche“, dipinti astratti dove emerge con vigore la forza espressiva del colore, ma dove si intravedono anche figure umane. In seguito elabora una personale visione della pittura creando una corrente che lui stesso ha definito “realismo immaginario”, dipingendo in modo rigoroso figure, paesaggi, barche ed alcune nature morte.
Negli anni 30 torna definitivamente all’astrattismo con forme geometriche passando, dopo un viaggio a Carrara, dallo studio di masse pesanti dai volumi leggeri sospese nell’aria. Nel 1938 espone alla Galleria il Milione di Milano.
Durante la Seconda guerra mondiale Alberto Magnelli e la moglie Susi Gerson si trasferiscono a Grasse. Durante questo soggiorno Magnelli si dedica completamente all’astrattismo, realizza anche dei collages, esposti in numerose ed importanti mostre tematiche, nonché alcuni dipinti su ardesia.